Sono state individuate due cause di infiammazione cardiaca che potrebbero essere alla base dei rari casi di miocardite riportati in adolescenti e giovani adulti maschi che hanno fatto due dosi di vaccino SARS-CoV-2 a base di mRNA. Queste sono le conclusioni di un lavoro pubblicato sulla rivista Science Immunology e condotto dall’Università di Yale. E’ dovuto all’azione delle citochine e dell’espansione dei globuli bianchi attivati emersi dall’analisi di campioni provenienti da 23 giovani pazienti con miocardite e/o pericardite.
I risultati della ricerca dimostrano inoltre che gli anticorpi indotti dal vaccino non sono la fonte di questa rara infiammazione cardiaca. La miocardite e la pericardite si verificano quando il tessuto all’interno e intorno al cuore si infiamma a causa di una risposta del sistema immunitario. Degli studi pregressi hanno messo in rilievo come la miocardite/pericardite possa comparire in adolescenti e giovani adulti maschi dopo dosi ripetute di vaccino SARS-CoV-2 mRNA.
La miocardite post vaccino Covid-19
Ma si tratta di una condizione rimane rara e la miocardite è ancora molto più probabile che si verifichi come complicanza dell’infezione da SARS-CoV-2 piuttosto che dopo la vaccinazione. Gli esperti USA hanno cercato di esaminare quali meccanismi e processi immunitari causano la miocardite/pericardite nei giovani. Hanno analizzato i campioni di tessuto cardiaco di 23 pazienti precedentemente sani, 20 dei quali maschi, di età compresa tra 13 e 21 anni.
Il team ha scoperto che, in seguito al secondo vaccino a base di mRNA, il sistema immunitario di questi pazienti ha incrementato la segnalazione chimica infiammatoria, innescando un’espansione dei globuli bianchi che danneggiano i tessuti intorno al cuore. Inoltre, è emerso anche un aumento dei macrofagi predisposti a innescare la fibrosi nel tessuto cardiaco.
Le conclusioni dello studio
In particolare, gli anticorpi indotti dal vaccino non hanno contribuito a queste patologie. Complessivamente, le conoscenze acquisite possono aiutare a perfezionare le strategie vaccinali per i gruppi demografici maschili adolescenti a rischio, fornendo metodi ancora più sicuri per proteggersi dal virus. “È inoltre fondamentale contestualizzare il rischio di eventi avversi e potenziali sequele cliniche [cioè patologie persistenti o successive] in seguito alla vaccinazione contro il SARS-CoV-2 rispetto al rischio di sequele, ospedalizzazione e/o morte per complicazioni in seguito all’infezione da SARS-CoV-2“, hanno concluso gli autori dello studio.