Gli incendi alle Hawaii e la teoria delle armi laser ad energia diretta

Spopola sui social network la tesi cospirazionista di fantomatiche "armi ad energia diretta" responsabili degli incendi alle Hawaii
MeteoWeb

Spopola in questi giorni sui social network l’ultima teoria della cospirazione che non conosce confini internazionali. In tutto il mondo, infatti, dilagano contenuti (articoli, foto, video) che vorrebbero attribuire la responsabilità dei catastrofici incendi che hanno colpito l’isola di Maui, alle Hawaii, a fantomatiche “armi ad energia diretta“. Gli incendi, secondo questa teoria, sarebbero stati innescati volutamente con un raggio laser, non si sa bene per quale ragione. L’arma sarebbe in dotazione del governo federale americano, che quindi avrebbe colpito il suo stesso territorio provocando almeno 96 morti e una mole di danni eccezionale (si parla di oltre 6 miliardi di dollari) che lo stesso governo dovrà sborsare per la ricostruzione.

Gli incendi, in realtà, sono stati così devastanti per un solo motivo: le fiamme, inizialmente localizzate in una piccola area di sterpaglie come tutti gli altri roghi estivi di tutto il mondo, sono diventate incontrollabili quando sull’isola hanno iniziato a soffiare fortissimi i venti dell’uragano Dora, che hanno trasformato un banale rogo in un incendio di proporzioni apocalittiche che non ha lasciato scampo ai residenti di Lahina, la città completamente distrutta dal fuoco in poche ore.

Secondo l’affascinante teoria complottista delle armi ad energia diretta, invece, il fuoco sarebbe stato innescato proprio da questi “laser ad alta energia e altri elettromagneti ad alta potenza” che “usano energia elettromagnetica concentrata per combattere le forze e le risorse nemiche“, riportando la descrizione fornita dal Government Accountability Office (GAO) degli Stati Uniti. Eppure, nonostante il Dipartimento della Difesa abbia investito un miliardo di dollari l’anno per sviluppare realmente queste armi con l’intenzione di abbattere le minacce di missili e droni nemici in ambito militare, un rapporto dello stesso Government Accountability Office (GAO) di aprile 2023 documenta come lo stesso Dipartimento abbia avuto problemi ad implementare realmente queste tecnologie fuori dai laboratori a causa della mancanza di pianificazione della transizione tra i test in laboratorio, appunto, e la loro applicazione sul campo. Tutte le foto e i video che circolano sui social in questi giorni, infatti, non sono delle Hawaii e in gran parte non sono neanche reali.

L’Air Force Research Laboratory, che ha testato queste armi in laboratorio e svolto esperimenti per la loro applicazione sul campo, interpellato in merito da Newsweek, ha chiarito che “non sappiamo cosa abbia effettivamente innescato gli incendi alle Hawaii. Condizioni meteo estreme come bassa umidità, forti venti e siccità, hanno sempre determinato incendi alle Hawaii come in altre zone. Sicuramente sappiamo, ed è documentato in grande anticipo, che il servizio meteorologico nazionale aveva lanciato l’allerta rossa per incendi in base alle condizioni meteo di quei giorni per il mix tra siccità, caldo e forte vento. Poi è stato l’uragano Dora, con i suoi venti devastanti, a trasformare questi roghi inizialmente sparsi e controllabili, in uno scenario così apocalittico e fuori controllo“.

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