Scoperti al largo di Israele i resti di una nave di 3.300 anni fa: il più antico relitto mai trovato nel Mediterraneo

La scoperta a 90km dalla costa: per gli esperti è la prova che i marinai dell'epoca sapevano navigare con abilità orientandosi grazie ai corpi celesti
MeteoWeb

Centinaia di anfore intatte, che si ritiene abbiano 3.300 anni, sono state scoperte 90km al largo della costa settentrionale di Israele, a una profondità di 1.800 metri. È con ogni probabilità il relitto più antico mai trovato nel Mediterraneo. Gli esperti dell’Autorità israeliana per le antichità (IAA) hanno detto alla BBC che la scoperta suggerisce che i marinai dell’epoca erano in grado di navigare utilizzando la navigazione celeste, prendendo la direzione dal Sole e dalle stelle.

Secondo l’IAA, il relitto è il “primo e il più antico” rinvenuto nella regione e probabilmente affondò durante una tempesta o in seguito a un attacco di pirati. “Questa scoperta ci rivela come mai prima d’ora le abilità di navigazione degli antichi marinai“, ha affermato Jacob Sharvit, capo dell’unità marina dell’IAA, e dimostra che i nostri antenati erano in grado di attraversare il Mar Mediterraneo “senza una linea di vista verso alcuna costa”. “Da questo punto geografico tutt’intorno è visibile solo l’orizzonte. Per orientarsi probabilmente utilizzavano i corpi celesti, rilevando l’avvistamento e l’angolazione del Sole e della posizione delle stelle“.

Il carico è stato avvistato da sommergibili robot appartenenti a una società di esplorazione petrolifera alla ricerca di potenziali nuove fonti di energia al largo delle coste israeliane. Solo due delle anfore – che si ritiene siano state utilizzate dai cananei che vivevano in un’area che si estendeva dall’odierna Turchia all’Egitto – sono state rimosse utilizzando strumenti appositamente progettati, in modo da non danneggiare gli altri.

Solo altri due relitti con carico della tarda Età del Bronzo sono noti nel Mar Mediterraneo, entrambi ritrovati relativamente vicino alla costa turca utilizzando una normale attrezzatura subacquea. Sulla base di questi due risultati, fino a ora l’ipotesi accademica era che il commercio in quel periodo avvenisse veleggiando in relativa sicurezza da un porto all’altro, tenendo sempre d’occhio la costa, ma la scoperta di questa barca cambia la nostra intera comprensione delle abilità degli antichi marinai perché è il primo a essere trovato a una distanza così grande da non avere linee di terra vista.

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