Rivoluzione nel trattamento del Glioblastoma: speranze e scoperte

Ancora più interessante è stato il risultato dell'associazione di UNC0379 con un farmaco antitumorale sperimentale
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Il glioblastoma multiforme, una forma estremamente aggressiva di tumore cerebrale, continua a sfidare la comunità medica con la sua resistenza ai trattamenti convenzionali. Tuttavia, una nuova speranza potrebbe essere all’orizzonte grazie a recenti scoperte fatte dai ricercatori dell’Università “Federico II” di Napoli.

La peculiarità biologica

Il team di ricerca ha individuato un’importante peculiarità biologica che potrebbe rivoluzionare il trattamento del glioblastoma. Attraverso il progetto Mnesys, il più grande progetto di ricerca sul cervello mai realizzato in Italia, è emerso che molti glioblastomi mostrano un’elevata espressione di un enzima chiamato lisina metiltransferasi SETD8. Questo enzima sembra giocare un ruolo chiave nella proliferazione delle cellule tumorali.

Per testare l’efficacia di un potenziale trattamento, i ricercatori hanno utilizzato una molecola nota come UNC0379, progettata per inibire l’attività di SETD8. I risultati preliminari sono stati molto incoraggianti: l’inibizione di SETD8 ha significativamente ridotto la crescita delle cellule di glioblastoma in coltura.

Farmaci antitumorali

Ancora più interessante è stato il risultato dell’associazione di UNC0379 con un farmaco antitumorale sperimentale, adavosertib. Questa combinazione non solo ha frenato la crescita del tumore, ma ha anche indotto la morte delle cellule tumorali in modelli animali. Questa sinergia tra due diverse modalità di trattamento offre nuove prospettive per il trattamento del glioblastoma, affrontando contemporaneamente la proliferazione delle cellule tumorali e la loro sopravvivenza.

La Barriera Emato-Encefalica

Un altro aspetto cruciale della ricerca è la capacità presunta di UNC0379 di attraversare la barriera emato-encefalica. Questo è un traguardo significativo, poiché la capacità di un farmaco di raggiungere direttamente il cervello è spesso un ostacolo nei trattamenti per i tumori cerebrali.

Attualmente, ulteriori studi sono in corso per confermare la capacità di UNC0379 di attraversare la barriera emato-encefalica e per valutarne ulteriormente l’efficacia e la sicurezza. Se confermate, queste scoperte potrebbero aprire la strada alla sperimentazione clinica dell’inibitore di SETD8 e della sua combinazione con adavosertib negli esseri umani.

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