Includere gli animali nello stato di famiglia: la rivoluzionaria proposta

La proposta non si limita solo alla creazione di nuove leggi, ma mira anche a rafforzare l'attuale quadro normativo riguardante la protezione degli animali
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In un’epoca in cui l’abbandono degli animali domestici è un problema crescente, Michela Vittoria Brambilla, figura di spicco nella difesa degli animali e fondatrice della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, ha presentato una proposta audace insieme alla senatrice Michaela Biancofore del partito Noi Moderati: l’inclusione degli animali nello stato di famiglia. Questa iniziativa mira a rivoluzionare il modo in cui gli italiani si rapportano ai loro animali domestici, rendendo i proprietari responsabili non solo emotivamente ma anche legalmente della cura dei loro compagni a quattro zampe.

Animali nello stato di famiglia

Il cuore della proposta è la creazione di una legge che stabilisca il legame diretto tra il proprietario dell’animale e il benessere di quest’ultimo, includendo gli animali nell’ambito delle persone appartenenti allo stato di famiglia. Questo cambiamento non è solo simbolico ma potrebbe avere profonde implicazioni legali, trasformando il trattamento degli animali da “beni” a esseri con diritti e protezioni specifiche.

Il problema dell’abbandono degli animali è particolarmente grave durante l’estate, quando le famiglie vanno in vacanza e spesso trovano difficile prendersi cura dei loro animali domestici. Brambilla e Biancofore intendono affrontare questo problema introducendo una serie di misure preventive e di sostegno. Tra queste, la proposta di istituire un sistema mutualistico veterinario per coloro che non possono permettersi le cure veterinarie e la concessione di permessi di lavoro per chi ha bisogno di prendersi cura dei propri animali.

La proposta non si limita solo alla creazione di nuove leggi, ma mira anche a rafforzare l’attuale quadro normativo riguardante la protezione degli animali. Un aspetto cruciale della proposta è l’adozione di tecnologie avanzate, come l’obbligo di microchip per tutti gli animali domestici, che garantirà un maggiore controllo e rintracciabilità dei proprietari.

Brambilla ha sottolineato che il problema dei microchip, collegati a numeri di cellulare facilmente eludibili, sarà affrontato con soluzioni tecniche avanzate e un monitoraggio più rigoroso. Questo garantirà che gli animali possano essere facilmente identificati e i loro proprietari chiamati a rispondere del loro benessere.

La proposta di Brambilla e Biancofore non è solo una risposta diretta a una crisi sociale emergente, ma anche un invito a riflettere sul modo in cui la società italiana considera e tratta i suoi animali domestici. “Abbiamo bisogno di una nuova cultura del rispetto verso gli animali“, ha affermato Brambilla durante la presentazione della proposta. “Includere gli animali nello stato di famiglia è un passo fondamentale verso una società più compassionevole e giusta per tutti i suoi abitanti, umani e non umani“.

La proposta sarà oggetto di discussione nel prossimo periodo legislativo, con l’obiettivo di essere approvata e implementata entro breve tempo. Se accettata, potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nella legislazione italiana riguardante la protezione degli animali domestici e un modello per altre nazioni che affrontano problemi simili.

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