Ritrovato cranio di cervo di 12.000 anni fa lungo il Po

Il reperto è ora sotto la custodia del museo paleontologico di San Daniele Po
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Un eccezionale ritrovamento è avvenuto lungo il fiume Po, nella provincia di Cremona, durante un’attività di recupero di foto-trappole utilizzate per i censimenti faunistici. I volontari del gruppo ambientalista e di Protezione Civile “Il Nibbio” hanno scoperto, nella sabbia degli Spiaggioni di Spinadesco, quello che sembra essere il frontale del cranio di un cervo gigante che abitava la Pianura Padana tra i 70.000 e i 12.000 anni fa.

Il cervo ritrovato

Il cervo in questione, identificato come cervo megacero o alce irlandese, era diffuso in un’ampia area che si estendeva dall’Europa all’Asia Centrale. La scoperta è stata inizialmente confusa con un pezzo di ferro. “All’inizio pensavamo si trattasse di un pezzo di ferro rimasto nella spiaggia e immerso in tre dita d’acqua, ma dopo averlo toccato e guardato meglio ci siamo accorti che poteva essere ben altro; lo abbiamo fotografato e inviato ad un esperto che in questi giorni ci ha specificato la sua natura, ovvero il frontale del cranio di un cervo,” ha dichiarato Fabio Guarreschi, presidente del gruppo Il Nibbio.

Come previsto dalla normativa vigente, i volontari hanno immediatamente informato le autorità competenti. “Come prevede la legge, abbiamo presentato denuncia di rinvenimento occasionale ai carabinieri del nucleo tutela ambientale di Monza, che a loro volta hanno informato la sovrintendenza. Poi ci è arrivata l’autorizzazione al recupero,” ha aggiunto Guarreschi.

Il reperto è ora sotto la custodia del museo paleontologico di San Daniele Po, dove verranno condotte ulteriori analisi per confermare l’identificazione del cranio e per approfondire le conoscenze su questo antico abitante della regione. Questo ritrovamento contribuisce a svelare sempre di più i segreti nascosti nelle sabbie del Po, offrendo un nuovo sguardo sulla preistoria della Pianura Padana.

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