Il canale di Panama non si sta prosciugando: la distanza tra catastrofismi e dati scientifici

Dall’inizio di questo 2024 si sono susseguiti scenari apocalittici legati alla siccità che ha colpito Panama, costringendo le autorità locali a razionalizzare i transiti marittimi nel canale. La situazione è veramente cosi “eccezionale”?
MeteoWeb

Nei mesi appena trascorsi si è lungamente discusso circa la sostenibilità del funzionamento del Canale di Panama in relazione alla lunga fase di siccità che ha interessato il Paese e di conseguenza messo in crisi gran parte del commercio marittimo globale. Questi timori sono davvero fondati o ci troviamo di fronte all’ennesima speculazione catastrofista ?

Come funziona il canale di Panama?

Prima di addentrarci nell’analisi dei dati meteorologici appare necessario fare un passo indietro e descrivere il funzionamento di uno degli snodi commerciali più importanti del pianeta.

Il canale, inaugurato il 12 luglio 1920, rappresenta una delle opere di ingegneria idraulica più importanti al mondo, esso garantisce il collegamento tra l’oceano Atlantico e l’oceano Pacifico attraverso l’istmo di Panama. I vantaggi per la navigazione marittima sono numerosi sia in termini di tempi che di costi, per non parlare della sicurezza; infatti, il canale permette di evitare la circumnavigazione dell’America meridionale e il transito nel burrascoso canale di Drake.

Un sistema di funzionamento a tre chiuse, Miraflores, Pedro Miguel e Gatún, garantisce il funzionamento del canale e permette alle navi di attraversarlo tramite dei c.d. bacini di galleggiamento.

Il funzionamento di tali bacini può essere spiegato in modo abbastanza intuitivo: una nave che deve attraversare il canale entra in questi bacini e una volta chiuse le paratie viene fatta defluire per gravità acqua dolce (proveniente dal bacino artificiale Gatún) permettendo quindi di innalzare, o in senso inverso abbassare, l’imbarcazione.

Relazione tra siccità e razionalizzazione dei transiti

Come accennato in precedenza il funzionamento del canale viene assicurato da un sistema di chiuse alimentate in gran parte dall’acqua dolce proveniente dal bacino artificiale Gatún.

Nel processo di attraversamento vengono utilizzati, per ogni singola nave, circa 52 milioni di galloni di acqua dolce che successivamente viene per la gran parte rilasciata in mare.

Nonostante l’enorme dispendio idrico, in situazioni di normalità ciò non comporta particolari problemi essendo Panama uno dei paesi più piovosi al mondo.

Tuttavia, negli anni di siccità, le autorità panamensi si trovano costrette a limitare il numero di navi che passano le chiuse per mantenere il livello minimo dell’acqua. È utile ricordare in questa sede che il bacino Gatún funge anche da maggiore fonte di acqua potabile del Paese e ciò aumenta senz’altro il suo valore strategico.

Quella attuale è una siccità senza precedenti?

Negli ultimi anni, le precipitazioni sono state inferiori alla media, ma i dati meteorologici non indicano che Panama stia attraversando una siccità senza precedenti. Al contrario le precipitazioni del 2023 e del 2024 rientrano nell’intervallo “normale” rispetto ai dati storici.

Pertanto, anche se Panama ha vissuto un periodo di siccità più marcato rispetto alla media, non è corretto affermare che stia attraversando la siccità più grave di sempre o che la situazione attuale sia estremamente anomala e preoccupante.

In conclusione, è evidente come ogni qualvolta si analizzino i dati climatici i catastrofismi mediatici vengano ridimensionati dalla realtà ciclica dei fenomeni naturali.

Il periodo di siccità che ha flagellato Panama, un po’ come quello che ha colpito nei mesi scorsi il mezzogiorno italiano, non è il primo e non sarà di certo l’ultimo e solo agendo in un’ottica di adeguamento delle infrastrutture umane alla natura ed ai suoi cicli tali eventi potranno essere affrontati in modo efficiente.

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