11 settembre 2001, quando il mondo cambiò per sempre

Sono trascorsi 23 anni dai tragici attentanti che l'11 settembre 2001 causarono la morte di oltre 2900 persone e il crollo di tre edifici del Word Trade Center di New York
  • 11 settembre
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Vi sono date, come l’11 settembre 2001, che segnano uno spartiacque nella vita delle persone, eventi che rimangono impressi nella memoria collettiva con una tale forza che solo portandoli alla memoria sembra di rivivere quelle immagini, quelle voci, quelle sensazioni.

L’11 settembre visto da un “millennial”

Provate a chiedere ai più grandi cosa facessero quando è stata data la notizia della morte dell’onorevole Aldo Moro o di quando a Capaci fu fatto saltare un intero tratto di autostrada uccidendo il giudice Giovanni Falcone, la risposta vi sorprenderà per lucidità ed emozioni trasmesse.

Stessa cosa accadrà se si domanda agli appratenti alla generazione Y o millennials del 11 settembre 2001, come se quella data segnasse un brusco passaggio tra un età innocente e la consapevolezza del male che alberga per il mondo. Quella puntata della melevisione interrotta dalle immagini di quei due grandi palazzi che fumano, le facce preoccupate degli adulti e poi ancora più fumo ed una di quelle due torri era sparita poco dopo stessa sorte anche per l’altra torre. Probabilmente un po’ troppo piccoli per realizzare ma sicuramente abbastanza grandi da percepire la gravità di quanto stava accendendo.

Oggi sono trascorsi 23 anni e da uomini e donne adulti è possibile confermare che quelle sensazioni rimarranno per sempre indelebili, come un’introspettivo viaggio indietro nel tempo. Il pensiero non può che andare alle 2900 persone che quel giorno persero la vita in una guerra che non sapevano di combattere, contro un nemico vigliacco che oltre ai corpi mirava a colpire la nostra anima, il nostro stile di vita.

Gli attentati dell’11 settembre

Seppur nell’immaginario collettivo tale data è legata agli attacchi che colpirono le due torri “gemelle” e causarono anche il crollo del Word Trade Center 7 risulta utile ricordare che anche il pentagono venne colpito da un aereo dirottato e che un altro volo il famoso “united 93” precipitò in campo della Pennsylvania grazie al coraggio dei passeggieri che impedirono ai dirottatori di portare a termine la loro missione suicida il cui obiettivo era probabilmente la Casa Bianca o il Campidoglio.

Cronologia degli attacchi

Alle 8:46 del 11 settembre 2001 il volo American Airlines 11 si schianta alla velocità di circa 490 miglia orarie (circa 790 km/h) fra il 93º e il 99º piano della Torre Nord del World Trade Center. Già poco dopo l’attentato le principali emittenti cominciarono a trasmettere le immagini della torre Nord dalla quale proveniva un denso fumo nero.

Dopo qualche minuto alle 8:55: Il Presidente George W. Bush entra in una classe della Scuola elementare “Emma E. Booker” di Sarasota, Florida. Vivide sono nella memoria collettiva le immagini dell’uomo del Secret Service che avvicinandosi al presidente Bush lo informa di quanto stava accadendo a New York.

A meno di 10 minuti dallo schianto del primo aereo alle 9:03 un secondo velivolo, il volo United Airlines 175, si schianta fra il 77º e l’85º piano della Torre Sud del World Trade Center. Lo schianto è ripreso da varie troupe televisive, che trasmettono le immagini in diretta a milioni di persone in tutto il mondo. La CNN titolò: “Un secondo aereo si schianta nel World Trade Center“.

Alle 09:37 un altro aereo per la precisione il volo American Airlines 77 si schianta contro la facciata ovest del Pentagono quartiere generale del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America. Poco dopo alle 10 circa il Volo United Airlines 93 si schianta a Shanksville (Pennsylvania) grazie al coraggio dei passeggieri che hanno dato vita ad una rivolta per riprendere il controllo dell’areo impedendo di fatto che i terroristi centrassero il loro obiettivo (presumibilmente la Casa Bianca o il Congresso).

Chi fu il responsabile degli attacchi?

Responsabile degli attacchi fu il gruppo terroristico noto come Al-Qāʿida comandato dal tristemente noto Osama bin Laden. Gli attentati rientravano in un ampio quadro di risentimento anti americano e di fondamentalismo religioso islamico alimentato dai richiami alla c.d.  jihād (guerra Santa). Fu proprio Osama bin Laden a promulgare la dichiarazione di “guerra santacontro gli Stati Uniti e la fatwā del 1998.

Risulta difficoltoso inquadrare nel loro complesso tutti i moventi di questi attacchi ma sicuramente hanno contribuito il sempre forte supporto statunitense allo stato di Israele, le sanzioni americane contro l’Iraq oltre alla presenza di truppe americane in Arabia Saudita

Perché ancora si muore ?

Le polveri e gli inquinanti a cui furono sottoposti i soccorritori intervenuti sul luogo del disastro hanno ucciso 360 membri del New York City Fire Department, 17 in più dei 343 che persero la vita nel giorno delle stragi. “Le perdite al World Trade Center non sono finite“, ha commentato il capo dei pompieri Robert Tucker.

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