Il genoma umano su una memoria di cristallo: un tesoro per l’eternità?

Il cristallo non è solo un capolavoro di design; è anche incredibilmente resistente
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Immaginate un dispositivo capace di resistere per miliardi di anni, conservando l’intero genoma umano come un seme di speranza per il futuro. Questo è il risultato del lavoro dei ricercatori dell’Università di Southampton, che hanno salvato l’intero genoma umano in una memoria di cristallo progettata per durare praticamente per sempre. Conservato in una grotta di sale in Austria, all’interno dell’archivio Memory of Mankind, questo straordinario dispositivo potrebbe un giorno servire a “riportare in vita l’umanità” in caso di estinzione.

La memoria di cristallo

La memoria di cristallo, frutto del lavoro dell’Optoelectronics Research Centre e guidata da Peter Kazansky, è protetta e illustrata da disegni che ne spiegano il contenuto e l’uso futuro. Tra i dettagli grafici troviamo gli “elementi universali” come idrogeno, ossigeno, carbonio e azoto, le quattro basi del Dna (adenina, citosina, guanina e timina) con la loro struttura molecolare, la disposizione nella doppia elica e la collocazione dei geni nei cromosomi. Per sottolineare l’appartenenza umana del Dna, l’immagine di un uomo e di una donna è stata inclusa, in omaggio alle placche delle sonde Pioneer della NASA.

Il cristallo non è solo un capolavoro di design; è anche incredibilmente resistente. Può sopportare temperature fino a mille gradi e impatti fino a 10 tonnellate per centimetro quadrato senza subire danni, e rimane intatto anche sotto esposizione a radiazioni cosmiche. Questa “memoria 5D” non si limita alla superficie, ma utilizza due dimensioni ottiche e tre coordinate spaziali per conservare fino a 360 terabyte di dati.

Attualmente, la biologia sintetica non è ancora in grado di creare un organismo vivente a partire da queste informazioni genetiche, ma i ricercatori non escludono che in futuro tale tecnologia possa evolversi. In tal caso, la memoria di cristallo potrebbe servire anche per preservare il Dna di specie vegetali e animali in via di estinzione, offrendo una sorta di “banca genetica” per il futuro della vita sulla Terra.

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