La mascella che cambia tutto: un fossile riscrive la storia dell’evoluzione dei mammiferi | FOTO

Questa scoperta ha implicazioni profonde per la comprensione dell’evoluzione dei mammiferi e della diversità biologica in generale
  • fossili mascella
    Credit: Luiz Flávio Lopes, The Federal University of Rio Grande do Sul / James Rawson, Univerity of Bristol
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    Credit: Jorge Blanco
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Un recente studio pubblicato su Nature ha svelato una scoperta che potrebbe riscrivere alcune delle nozioni fondamentali sull’evoluzione dei mammiferi. Analizzando un fossile risalente a circa 225 milioni di anni fa, i ricercatori hanno trovato prove di un’articolazione mascellare simile a quella dei mammiferi, suggerendo che questa caratteristica potrebbe essersi evoluta indipendentemente nei parenti dei mammiferi circa 17 milioni di anni prima della sua comparsa nei mammiferi stessi. Questo ritrovamento, potenzialmente il più antico esempio di articolazione mascellare in fossili, offre nuove prospettive sulle origini di questa fondamentale struttura.

La mascella fossile e i suoi segreti

L’articolazione della mascella a cerniera è una delle caratteristiche distintive dei mammiferi. Essa si forma attraverso il contatto tra l’osso dentario della mascella inferiore e l’osso squamoso alla base del cranio. Questa configurazione consente una maggiore efficienza nella masticazione e un miglior adattamento a una dieta variabile. Sebbene questa articolazione sia stata oggetto di ampie ricerche, rimangono molte domande aperte riguardo alla sua evoluzione e ai processi che l’hanno guidata.

I mammiferi moderni, infatti, si sono evoluti all’interno di un gruppo più ampio di animali noti come cinodonti. Questi antichi predecessori presentavano un’articolazione mascellare costituita da due ossa completamente diverse: l’articolare, nella mascella inferiore, e il quadrato, nel cranio. La transizione evolutiva verso la mascella a cerniera rappresenta un passo cruciale nella storia dei mammiferi. Gli studiosi si sono chiesti per lungo tempo come e perché sia avvenuta questa transizione, e ora il nuovo studio di Rawson e colleghi fornisce indizi fondamentali.

L’importanza della scansione micro-tomografica

Per svelare i misteri di queste antiche articolazioni, il paleontologo James Rawson e il suo team hanno impiegato tecniche avanzate di scansione micro-tomografia computerizzata. Questa tecnologia consente di esaminare i dettagli anatomici di fossili senza danneggiarli, offrendo una visione chiara della struttura interna. Nel caso specifico, i ricercatori hanno ricostruito l’anatomia articolare mascellare di due fossili di cinodonti risalenti al Triassico del Brasile: Brasilodon quadrangularis e Riograndia guaibensis.

L’analisi ha rivelato differenze significative nell’anatomia delle mascelle di queste specie. La mascella di Riograndia guaibensis presentava un contatto dentario-squamosale più simile a quello dei mammiferi moderni, mentre Brasilodon quadrangularis, pur essendo più strettamente imparentato con i mammiferi, mostrava una configurazione anatomica meno evoluta. Questa differenza ha portato i ricercatori a concludere che il contatto dentario-squamosale di Riograndia guaibensis si fosse evoluto in modo indipendente e circa 17 milioni di anni prima rispetto all’articolazione dentario-squamosale dei mammiferi.

Implicazioni dell’evoluzione indipendente

Questa scoperta ha implicazioni profonde per la comprensione dell’evoluzione dei mammiferi e della diversità biologica in generale. Gli autori dello studio suggeriscono che l’articolazione mascellare potrebbe essersi sviluppata in più occasioni all’interno della storia evolutiva. Questo fenomeno, noto come evoluzione convergente, si verifica quando organismi non strettamente imparentati sviluppano tratti simili in risposta a pressioni ambientali simili. La storia evolutiva è piena di esempi di questo tipo, ma il caso dell’articolazione mascellare offre un’illuminante dimostrazione della complessità dei processi evolutivi.

Inoltre, la scoperta solleva nuove domande sul modo in cui le caratteristiche anatomiche possano emergere in risposta a fattori ecologici e ambientali. Per esempio, quali erano le condizioni ecologiche del Triassico che avrebbero potuto favorire lo sviluppo di un’articolazione mascellare più efficiente? Comprendere questi fattori potrebbe non solo chiarire la storia evolutiva dei mammiferi, ma anche fornire indizi sul come le specie si adattano e sopravvivono nel tempo.

Il contesto evolutivo dei mammiferi

Per comprendere appieno l’importanza di questa scoperta, è utile collocare i cinodonti nel contesto della storia evolutiva. I cinodonti erano un gruppo di terapsidi, i parenti non mammiferi dei mammiferi, che vissero durante il Permiano e il Triassico. Questi animali mostrano una serie di adattamenti che li avvicinano ai mammiferi, tra cui un aumento della complessità cranica e delle strutture dentarie. La loro evoluzione rappresenta un passaggio cruciale nel lungo cammino che ha portato all’emergere dei mammiferi moderni.

Gli studi sui cinodonti sono fondamentali per ricostruire l’albero genealogico dei mammiferi e comprendere come certe caratteristiche siano emerse e si siano diffuse. L’evidenza che un’articolazione mascellare simile a quella dei mammiferi possa essersi sviluppata indipendentemente nei cinodonti apre nuove strade di ricerca su come la morfologia e l’anatomia dei vertebrati si siano evolve in modo complesso e variegato.

La tecnologia al servizio della paleontologia

La tecnologia moderna ha rivoluzionato il campo della paleontologia, consentendo ai ricercatori di esaminare fossili in modi mai visti prima. La micro-tomografia computerizzata, ad esempio, offre immagini dettagliate senza compromettere l’integrità dei campioni. Questi strumenti non solo hanno permesso di analizzare la morfologia degli antichi cinodonti, ma potrebbero anche rivelarsi cruciali per scoprire nuove specie e comprendere meglio la biodiversità passata.

L’uso di tecnologie avanzate in paleontologia non si limita alla morfologia. Gli scienziati stanno anche sfruttando tecniche di datazione radiometrica per determinare l’età dei fossili con maggiore precisione e metodi di analisi genetica per estrarre informazioni dall’DNA antico. Questi approcci integrati stanno aprendo nuove frontiere nella ricerca, contribuendo a dipingere un quadro più dettagliato e dinamico della storia della vita sulla Terra.

La ricerca continua a svelare i segreti della nostra storia evolutiva, aprendo la porta a nuove domande e a nuove scoperte che ci aiuteranno a comprendere meglio il nostro posto nel grande affresco della vita. In definitiva, l’analisi delle articolazioni mascellari non è solo una questione di anatomia; è una finestra attraverso la quale possiamo esplorare la complessità dell’evoluzione, la resilienza della vita e la straordinaria storia del nostro pianeta.

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