Tra Geotermia e Nucleare, il futuro dell’energia in Italia: l’audizione di Pichetto

Il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin in audizione ha parlato della geotermia 
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L’Italia ospiterà l’evento mondiale sull’energia Nucleare da fusione. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin in audizione alle commissioni riunite Ambiente e Attività produttive alla Camera. Il primo World fusion energy group – voluto dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Iaea) – sarà a Roma il 6 novembre. Sarà presente la premier Giorgia Meloni, e il direttore generale della Iaea Rafael Grossi.

Le valutazioni economiche sull’energia Nucleare, insieme con analisi di dettaglio su occupazione e Pil, saranno inserite nel Piano a lungo termine da mettere a punto entro il prossimo anno affinché possa esser inviato a Bruxelles. ”Ad ogni modo, tutte queste valutazioni, insieme ad ulteriori analisi macroeconomiche di dettaglio, quali l’impatto sull’occupazione e sul Pil – osserva Pichetto – saranno dettagliate nell’aggiornamento della Strategia di lungo termine da finalizzare entro l’anno prossimo per l’invio a Bruxelles”.

La geotermia

“Per quanto riguarda la geotermia, non posso che condividere l’utilità di questa fonte, proprio perché il nostro intento è sempre quello di mantenere un atteggiamento di completa neutralità tecnologica”, continua Gilberto Pichetto Fratin, in risposta a Marco Simiani (Pd). “Si tratta – sottolinea – di una fonte rinnovabile, programmabile, a bassissime emissioni: certamente va sfruttata dove possibile, valutandone le prospettive di sviluppo e di produzione, anche in questo caso non in contrapposizione ma in sinergia con le altre fonti utili per fornire il carico di base e a supporto delle rinnovabili non programmabili”. Pichetto ricorda che “sul geotermico, a profondità di 4-5000 metri senza spreco d’acqua, quindi con la reimmissione, è possibile anche intervenire sulle materie critiche, si può avere litio”.

Le parole del Ministro sull’energia nucleare

Inoltre “si fa sempre riferimento ai due progetti delle centrali di Flamanville in Francia e Olkiluoto in Finlandia, che hanno visto aumentare sensibilmente i tempi e i costi inizialmente previsti, a causa di varie motivazioni, prima fra tutte la perdita di esperienza nel settore nucleare in Europa. Vero, ma oggi il reattore 3 di Olkiluoto produce da solo il 15% dell’energia finlandese e, insieme agli altri due reattori presenti nella stessa centrale, forniscono addirittura un terzo dell’intera produzione di energia elettrica finlandese.

E poi, perché non si citano invece altri esempi virtuosi, quali i 4 reattori costruiti negli Emirati Arabi in 12 anni, praticamente nei tempi e nei costi previsti? Non uno, ma quattro reattori in 12 anni, che da soli forniscono oggi un quarto dell’energia del Paese. Quindi gli Emirati Arabi Uniti producono energia da nucleare ed esportano petrolio e gas. Forse converrebbe rifletterci. L’on. Semenzato ha fatto riferimento nel suo intervento alla proposta di legge presentata rispetto alla sperimentazione sulla fusione. Sull’energia prodotta da fusione, stiamo seguendo le evoluzioni a livello mondiale.

Il progetto in cui è coinvolta l’ENI, in fase di costruzione negli Stati Uniti, è certamente tra i più importanti e stiamo valutando l’opzione di avere in Italia parte della sperimentazione, per partecipare in maniera ancora più efficace al progetto. Ad ogni modo, in termini di sperimentazione, stiamo già costruendo a Frascati la macchina per l’esperimento DTT, cui partecipa anche l’ENI. Senza dimenticare il progetto di ITER in Francia, a guida italiana in ambito EURATOM. Si tratta di una macchina fondamentale per comprendere meglio e ottimizzare un particolare componente del reattore, il cosiddetto “divertore”, che sarà d’interesse per i futuri impianti a fusione.

Mi fa piacere ricordare che il 6 novembre l’Italia sarà il centromondiale dell’energia da fusione, poiché qui a Roma sarà ospitato il primo evento del World Fusion Energy Group, voluto dalla IAEA, alla presenza del Presidente del Consiglio Meloni, del sottoscritto, del Direttore Generale della IAEA Rafael Grossi oltre che delle più importanti aziende e centri di ricerca mondiali che stanno lavorando per accelerare lo sviluppo della fusione per portare questa fonte di energia sul mercato prima possibile”.

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