Maltempo Bologna, Lepore: “in 48 ore la pioggia di 2 mesi, chiederemo lo stato d’emergenza”

Il sindaco di Bologna sul maltempo che ha colpito la città: “la riapertura del canale Reno ha permesso all'acqua di defluire, Aposa e Ravone hanno sfondato muri e cantine”
MeteoWeb

Abbiamo avuto ingenti danni. Insieme alla Regione, chiederemo lo stato di emergenza. Bologna è la città maggiormente colpita e abbiamo bisogno che tutta la città metropolitana abbia le risorse necessarie per ripartire al più presto“. Lo ha detto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, nel corso di una conferenza stampa sul maltempo che ha travolto la città. Il primo cittadino ha ricordato come la città sia stata colpita già nel maggio del 2023, con 200 milioni di euro di danni come parte pubblica; poi due mesi fa ulteriori danni e ora “questa ultima slavina d’acqua che ha creato danni importantissimi”.

Nella città di Bologna sono state evacuate 500 persone, undici sono state ospitate in alberghi, altre hanno trovato ospitalità da parenti e amici. Il maggior numero degli sfollati si trova nella città metropolitana e il conteggio è salito a 2500″, ha detto Lepore.

“Orgoglioso di come Bologna ha reagito all’inferno”

“Sono orgoglioso di come Bologna ha reagito a queste 48 ore d’inferno”, ha affermato Lepore. “Nelle ultime 48 ore sono cadute piogge corrispondenti a circa 2 mesi d’autunno. Non ci si aspettava una così grande quantità di pioggia, non a Bologna. A Modena mi dicevano che se l’aspettavano lì tutta quest’acqua, e invece è arrivata qui. Si attendeva sulla collina e invece le precipitazioni si sono concentrate sulla città che è stata tutta impattata”, ha aggiunto il primo cittadino.

“Serve la massima unità istituzionale, è l’appello che voglio fare a tutte le forze politiche. Dobbiamo lavorare insieme ed avere le risorse per mettere in sicurezza il territorio”.

“La riapertura del canale Reno ha permesso all’acqua di defluire”

Abbiamo avuto problemi nella zona del canale del Reno, seppure in maniera differente” rispetto a via Saragozza, via Andra Costa e via Saffi, perché “la scopertura del canale” in via Riva Reno “ha permesso di avere dei danni ma in misura minore rispetto alla zona dell’Aposa e del Ravone: la pressione dell’acqua è stata molto meno forte”, ha spiegato Lepore, a proposito del canale riaperto negli ultimi mesi, con i lavori per il tram, nel centro di Bologna. “Nella zona dell’Aposa e del Ravone, proprio perché ci sono i cassoni, la pressione dell’acqua ha esercitato una forza tremenda e ha sfondato i muri delle case e dei sottoscale. Nella zona del canale del Reno, invece, questa cosa è successa relativamente e l’inondazione è avvenuta per l’acqua che percolava dal canale e per le ingenti piogge”, ha concluso Lepore.

Alcune strade ancora chiuse per frane e allagamenti

A Bologna, risultano ancora chiuse, per frane, queste strade: via dei Colli, via Ravone, via Gobatti, via di Sesto, Meloncello all’altezza del civico 9 e via del Poggio; sono chiuse per allagamenti via della Ghisiliera, via Sabotino, Aeroporto incrocio Bencivegni, via Triumvirato/Fornace/Salute, via Sabena, rotonda Romagnoli, via Golfreda, via Andrea Costa all’altezza della Chiesa di San Paolo Ravone e la rotonda Croce alla fine di via Togliatti.

Aperto il sottopasso in via Triumvirato, chiuso il corsello superiore in direzione centro per voragine. Via Murri è aperta con restrizioni. Sono in corso di verifica le zone Colombo/Corticella, via Tassoni e via di Mezzo. Anche oggi sono sospesi i controlli delle telecamere Sirio e Rita sulle strade. L’amministrazione, che ha diffuso l’aggiornamento, ha sconsigliato gli spostamenti se non strettamente necessari.

A Bologna anche domani “evitare assolutamente i parchi”

Con il maltempo di ieri a Bologna sono caduti una decina di alberi e nella giornata di oggi sono state effettuate “molte verifiche in tutti i parchi pubblici, che rimangono chiusi fino a domani e non devono essere assolutamente frequentati. Lo sottolinea il sindaco Matteo Lepore in conferenza stampa. “Una delle cose che abbiamo verificato sia il mese scorso che in questo ultimo accadimento – continua il sindaco – è che gli alberi ad alto fusto con grossa chioma, soprattutto alcune tipologie, subiscono molto la variazione di temperatura e la raccolta di pioggia”. Questo li mette a rischio e allora “una delle cose che faremo sarà irrobustire tutto il sistema dei controlli sugli alberi – aggiunge Lepore – che devono essere messi in sicurezza”: su questo va tolto ogni dubbio “perché non possiamo permetterci degli errori”.

Intanto, al maltempo delle scorse settimane è poi seguito di nuovo il caldo e di conseguenza “in questo mese abbiamo visto cadere molti alberi, gli sbalzi termici e gli sbalzi tra umidità secco ne fanno cadere molte tipologie e questo richiede interventi che non sono ordinari”, conclude il sindaco.

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