I reattori di nuova generazione in Italia: come affrontare il problema del costo dell’energia

L'argomento del nucleare in Italia è sempre più caldo: le parole di Alessandro Spada e Adolfo Urso
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Il tema del nucleare è stato uno dei punti cardine della relazione del presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, durante i lavori dell’assemblea dell’associazione: “garantisce la più alta produzione energetica a fronte della minore emissione di CO₂ e ci permette di ridurre l’esposizione ai rischi geopolitici – ha spiegato -. È una priorità importante per il nostro territorio: 2/3 del fabbisogno nazionale di energia viene dal Nord Italia, che può far meno affidamento su alcune fonti rinnovabili, come, per esempio, l’eolico. In Cina poche settimane fa sono stati approvati ben 11 nuovi reattori nucleari e si stima che la loro costruzione durerà 5 anni”.

“Noi, ha aggiunto, “apprezziamo l’impegno da parte del governo di arrivare ad un quadro giuridico entro la fine dell’anno, così come l’impegno del Mimit di realizzare una newco italiana con partnership tecnologica straniera per i reattori di terza generazione. Serve però anche una precisa pianificazione finanziaria e operativa”. Il nucleare, ha ribadito Spada, “è una fonte imprescindibile – insieme al gas naturale, alle rinnovabili, all’idrogeno – per assicurare una strategia di transizione energetica. Intanto, gli studi ci dicono che 20 impianti small modular reactor porterebbero a più di 50 miliardi di euro di Pil aggiuntivi, attivando fino a 117.000 occupati dal 2030 al 2050″.

L’annuncio di Urso

“Il problema italiano è uno solo: il costo dell’energia, che è troppo caro rispetto agli altri competitori europei. Affrontiamo il nostro problema, entro fine dell’anno faremo un contesto legislativo per garantire che anche in Italia si possano installare reattori di terza generazione avanzata e di quarta generazione”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante l’assemblea generale di Assolombarda.

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