Il recente evento di estinzione di massa non è mai realmente accaduto, rivela uno studio shock

Attraverso un'analisi meticolosa di registri erbariali e un ampio lavoro sul campo, hanno scoperto che il 99% delle piante ritenute estinte sono in realtà presenti in altre località
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In un periodo in cui l’ecosistema terrestre sembra essere sotto assedio, con notizie quotidiane riguardanti estinzioni di massa e la perdita di biodiversità che riempiono le pagine dei giornali, una recente ricerca condotta da un team di botanici dell’Università di Harvard ha scosso le fondamenta di questa narrativa allarmante. Pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Plants, lo studio rivela che l’idea di un evento catastrofico di estinzione nella foresta pluviale di Centinela, in Ecuador, non corrisponde alla realtà. Questa scoperta solleva interrogativi sulla nostra comprensione della biodiversità nelle foreste tropicali e mette in discussione le conclusioni tratte da ricerche precedenti.

Il mito dell’estinzione di Centinela

La storia dell’estinzione di Centinela inizia negli anni ’80, quando i botanici Calaway Dodson e Alwyn Gentry sostennero che la dorsale di Centinela ospitava circa 90 specie di piante uniche al mondo, tutte a rischio di estinzione di massa a causa della crescente deforestazione nella regione. Queste affermazioni furono amplificate e divennero parte di una narrazione più ampia sulla crisi della biodiversità, utilizzata come monito per la biologia della conservazione. L’idea che una regione potesse perdere così tante specie endemiche in un colpo solo ha alimentato l’allerta riguardante il potenziale di una rapida perdita di biodiversità nelle aree tropicali, portando a campagne di sensibilizzazione e progetti di conservazione.

La verità nascosta dietro l’estinzione di massa

Tuttavia, lo studio condotto da Dawson M. White e dal suo team sfida radicalmente questa narrativa. Attraverso un’analisi meticolosa di registri erbariali e un ampio lavoro sul campo, hanno scoperto che il 99% delle piante ritenute estinte sono in realtà presenti in altre località. Solo una specie, una minuscola orchidea chiamata Bifrenaria integrilabia, risulta essere conosciuta esclusivamente da Centinela. White ha commentato: “È un miracolo. Molte delle piante di Centinela sono ancora sull’orlo dell’estinzione, ma fortunatamente le notizie sulla loro scomparsa sono state esagerate. C’è ancora tempo per salvarli e dare una svolta a questa storia.”

Questa rivelazione è significativa non solo per la regione di Centinela, ma anche per il modo in cui interpretati i dati relativi alla biodiversità. La ricerca ha evidenziato quanto possa essere complesso il panorama botanico, specialmente in regioni ricche di specie uniche, dove nuove scoperte possono cambiare radicalmente le nostre percezioni sulla salute dell’ecosistema.

Un allerta per la conservazione

Nonostante il ritrovamento di molte specie ritenute estinte, il problema della deforestazione e della minaccia alla biodiversità rimane una questione critica. Lo studio ha rivelato che oltre 150 specie di piante nella regione sono classificate come minacciate a livello globale. Ciò pone in evidenza l’urgenza di adottare strategie di conservazione più efficaci e informate. “Capire quali piante crescono in una data foresta pluviale andina è un compito monumentale perché si troveranno senza dubbio nuove specie,” ha continuato White, rimarcando la necessità di un monitoraggio continuo e di una raccolta di dati aggiornati per valutare il rischio di estinzione di massa delle piante.

La scoperta che il 99% delle specie ritenute estinte sia ancora presente mette in luce anche il valore di lunghe indagini scientifiche e della pazienza nel campo della botanica. È chiaro che la conservazione non può basarsi su dati imprecisi o incomplete, ma richiede un impegno costante nella ricerca e nella catalogazione delle specie.

L’importanza degli erbari

Un aspetto centrale della ricerca è l’importanza degli erbari, che fungono da “biblioteche della vita” per gli scienziati. Queste collezioni di esemplari di piante permettono di tracciare le distribuzioni delle specie nel tempo e nello spazio, fornendo informazioni vitali per comprendere e proteggere la biodiversità vegetale. “Gli erbari ci danno il ‘cosa’ e il ‘dove’ fondamentali della biodiversità vegetale,” ha affermato Juan Guevara, coautore dello studio. “Sono loro che hanno reso possibile risolvere questo mistero. Sono la base di tutto ciò che sappiamo su quali piante sono minacciate di estinzione.”

Nuove scoperte in un contesto sfidante

Durante il loro lavoro sul campo, i ricercatori hanno anche fatto scoperte sorprendenti, trovando piccoli resti della foresta originale e migliaia di alberi maturi lasciati in piedi nei pascoli e nei burroni, nonostante le notizie di completa deforestazione. Queste macchie, sebbene frammentate, continuano a ospitare molte delle rare specie vegetali un tempo ritenute estinte.

Una delle nostre scoperte più sorprendenti è una specie completamente nuova di albero a baldacchino della famiglia Cotton,” ha dichiarato Andrea Fernández, coautore dello studio, sottolineando l’importanza di continuare la ricerca in queste aree. “È uno degli alberi più alti che abbiamo incontrato, ma è estremamente raro; potrebbero esserci solo 15 individui vivi a Centinela. Ora è attivamente preso di mira dai taglialegna locali, quindi ci stiamo affrettando a descrivere questa nuova specie arborea e a far crescere i suoi semi nei giardini botanici.”

Queste nuove scoperte evidenziano che anche le aree tropicali già ben studiate possono rivelare sorprese botaniche e sottolineano la necessità di una continua ricerca in questi hotspot di biodiversità. Ogni nuova specie scoperta non solo arricchisce la nostra conoscenza del mondo naturale, ma offre anche nuove opportunità per la conservazione.

Un futuro incerto ma promettente

Le rivelazioni dello studio sulla foresta di Centinela servono da campanello d’allarme e un richiamo all’azione. Mentre l’idea di un evento di estinzione di massa potrebbe essere stata esagerata, il pericolo per la biodiversità è molto reale. Le aree tropicali continuano a essere gravemente minacciate dalla deforestazione e dalle attività umane, rendendo urgente la necessità di sforzi di conservazione efficaci e sostenibili.

La storia di Centinela ci ricorda che, sebbene alcune narrazioni sulla perdita di biodiversità possano essere infondate, la lotta per la conservazione rimane di fondamentale importanza. Gli ecosistemi tropicali sono complessi e in continua evoluzione, e ogni nuova scoperta offre l’opportunità di rivedere e riformulare le nostre strategie di conservazione.

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