Santa Lucia portatrice di doni in groppa al suo asinello: le origini della favola

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In alcune province dell’Italia Settentrionale, secondo un’usanza consolidatasi negli anni 30, il 13 dicembre è atteso dai bambini con grande trepidazione in quanto, in questo giorno, Santa Lucia, in groppa al suo asinello, seguita dal cocchiere Castaldo, porta doni ai bimbi buoni, che precedentemente, attraverso una lettera, le avevano espresso i loro desideri, segnalando i regali desiderati. In cambio, però, i bambini dovranno lasciare della paglia per l’asinello, una tazza di tè per la Santa e un pezzo di pane per Castaldo ma anche vino, arance, biscotti e fieno. La Santa sarà attenta a non farsi sorprendere e se qualche bambino cercherè di restare sveglio per vederla, lei getterà una manciata di cenere negli occhi dei piccoli curiosi, senza lasciare alcun dono.Nella mattina del 13 dicembre, i bambini troveranno dolci, caramelle e i doni richiesti, dispensati parzialmente o totalmente a seconda del comportamento tenuto. Santa Lucia portatrice di doni non è una festa per tutti i bimbi in quanto, in molte parti della nostra Penisola e del mondo, sono altri i personaggi delegati a questo, dal più globalizzato Babbo Natale, alla Befana e a San Nicola.

Tuttavia, Santa Lucia in veste di portatrice di doni resiste ancora in diverse regioni d’Italia: in Lombardia (Bergamo, Brescia, Crema, Cremona, Lodi e Mantova), in Emilia (Piacenza e Forlì); in Veneto (Verona e Vicenza), in parte a Venezia, in Trentino, in Friuli Venezia Giulia e ovviamente a Siracusa, in Sicilia. Nonostante il perché la Santa sia legata ai doni non sia supportato da nessuna documentazione, l’ipotesi più plausibile è collegata ad una leggenda. Si narra che a Verona, intorno al XIII secolo, scoppiò una terribile epidemia di “male agli occhi” (cecità) , in particolare tra i bambini tanto che la popolazione chiese la grazia a Santa Lucia con un pellegrinaggio a piedi, scalzi e senza mantello, fino alla chiesa di Sant’Agnese, dedicata anche alla martire siracusana.

Il freddo spaventava i bambini che non avevano intezione di partecipare al pellegrinaggio, lasciando a casa calze e scarpe ma i genitori, per convincerli, promisero che, al ritorno a casa, avrebbero trovato le loro calze e scarpe piene di doni e dolciumi. I bimbi accettarono e l’epidemia si esaurì. Da allora sarebbe nata la tradizione di portare in chiesa i figli per la benedizione degli occhi e quella, nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, dei piccoli, di aspettare l’arrivo di Santa Lucia, portatrice di doni.

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