Non e’ stato un Natale come tutti gli altri, quello trascorso oggi da centinaia di famiglie sarde che il 18 novembre scorso, a causa della tragica alluvione, hanno perso tutto nelle loro case allagate da acqua e fango. Tante cose e tanti oggetti preziosi, ma purtroppo anche parenti e amici. Ad Olbia, la citta’ piu’ colpita con nove morti, ma anche ad Arzachena, Torpe’, Bitti, Uras e in altri centri dell’isola devastati dal Ciclone Cleopatra, a poco piu’ di un mese da quel terribile 18 novembre, oggi e’ stato un Natale diverso per tantissimi sfollati, con meno sorrisi e tanta preoccupazione per il futuro. Ma anche un Natale di preghiera e di speranza per una ripresa che dovra’ arrivare il prima possibile. Ad Olbia c’e’ chi ancora alloggia in albergo, o in casa di parenti e amici. Sono ufficialmente 650 le case danneggiate dall’alluvione, tutt’ora non abitabili. E cosi’ la solidarieta’ gia’ emersa subito dopo quel tragico 18 novembre, ha trovato un’ulteriore conferma anche a Natale. Chi ha perso tutto e non ha piu’ un tetto dove mangiare e dormire, e’ stato ospitato per il tradizionale pranzo. Festa grande soprattutto per i bambini, che hanno scartato tanti regali nuovi dopo aver perso i loro giocattoli un mese fa, e per gli anziani, ospitati dai familiari piu’ fortunati. Sara’ cosi’ anche per il veglione di fine anno: in tanti festeggeranno a casa degli amici e dei parenti in attesa di tornare, nel nuovo anno, nelle loro abitazioni.