Google e Aids, così il caso Sheen ha fatto dell’Hiv una delle parole più ricercate

MeteoWeb

A novembre, l’attore Charlie Sheen ha confessato di essere sieropositivo da circa 4 anni, facendo registrare su Google un picco di ricerca sull’Hiv, sui preservativi, sintomi o test per l’Hiv. Queste cifre record emergono grazie ad una ricerca condotta dalla San Diego State University e pubblicata sul “Journal of the American Medical Association Internal Medicine“. Grazie all’annuncio drammatico della star, le luci della ribalta si sono accese su questa malattia e sui rischi legati ad essa. Visto il flusso di notizie online, la quantità di dati è stata così divisa in quattro categorie. Le ricerche con il termine “Hiv”, quelle con il termine “preservativo”, quelle con il termine “sintomatologia Hiv” e quelle con il termine “test Hiv“. Il giorno in cui la notizia è stata divulgata è stato registrato un aumento del 265% di report che citavano la parola “virus Hiv“. Nessuno dovrebbe essere costretto a rivelare pubblicamente il suo stato di Salute, ma il fatto che Charlie Sheen l’abbia fatto pubblicamente e su un virus come l’Hiv potrà contribuire ad aumentare l’attenzione delle persone sulla prevenzione e sul rischio di contagio“, a spiegarlo sono gli autori che ricordano che oltre 1,2 milioni di americani hanno l’Hiv e solo uno su otto ne è consapevole. Non è la prima volta, che la malattia interessa star, però il caso Sheen “potrebbe essere diverso – concludono – oggi tutti abbiamo uno smartphone e possiamo facilmente usarlo per cercare le informazioni all’istante. Quindi anche conoscere, se non sappiamo nulla, cosa è l’Hiv“.

Condividi