Tumori: le nuove sfide passano dall’innovazione, “svolta in 10 anni”

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Il mondo della sanità e le istituzioni insieme per parlare di futuro e innovazione e per fare chiarezza sulle prossime sfide in ambito oncologico. “Parliamo di innovazione perché fa parte del nostro Dna, gli investimenti di Roche nella ricerca e sviluppo sono superiori ad aziende come Apple. Voglio pensare che grazie a tutto questo, tra 5-10 anni il modo di curare i tumori sara’ diverso. Potremo cosi’ arrivare a vivere un futuro migliore se avremo creduto nell’innovazione continua“. Lo spiega Maurizio de Cicco, presidente e ad di Roche Italia, durante l’evento, organizzato dalla casa farmaceutica, ‘Futuro Anteriore‘.

“La vera sfida – dice Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanita’ – e’ rappresentata dall’accesso alle nuove terapie che si puo’ affrontare solo con strategie di sanita’ pubblica basate su una rigorosa valutazione d’uso delle tecnologie sanitarie insieme alla sempre rigorosa valutazione dell’evidenza scientifica“. Per il senatore Andrea Mandelli, vicepresidente commissione Bilancio e presidente della Fofi (Federazione Ordini Farmacisti Italiani) mai come oggi “le tecnologie e la globalizzazione mettono davvero nelle mani di ciascuno la possibilita’ di costruirsi un futuro. E la politica dovrebbe favorire tutto questo attraverso un impegno economico, uno snellimento delle procedure burocratiche e un’attenzione maggiore alle generazioni future”. Alla serata, che si e’ svolta ieri al chiostro del Bramante di Roma, hanno partecipato anche Giovanni Lo Storto, Direttore Generale Luiss Guido Carli, Paolo Marchetti, professore di Oncologia alla Sapienza di Roma e il comunicatore Edoardo Ferrario.

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