Estate: 100mila under 18 con l’otite del nuotatore ad agosto

MeteoWeb

Mal d’orecchio in agguato per i più piccoli. Soprattutto se, per scampare al caldo torrido di questi giorni, si cerca un po’ di refrigerio in piscina. “La pelle del bambino è più fragile di quella di un adulto e così anche il condotto uditivo. Per questo con le temperature alte, l’umidità e soprattutto il cloro e i batteri che possono annidarsi nelle vasche, è facile che ci si prenda un’infezione: solo nel mese di agosto 100 mila under 18 presenteranno l’otite del nuotatore“, afferma il pediatra e ordinario alla Libera Università Ludes di Malta, Italo Farnetani, parlando con l’Adnkronos Salute.
Mentre l’otite interna è più frequente in inverno come conseguenza del mal di gola – spiega l’esperto – l’otite esterna o ‘otite del nuotatore’ è tipica del periodo estivo. Quando fa molto caldo il canale uditivo esterno si indebolisce e si ammala con più facilità. E anche la maggiore tendenza a fare docce e utilizzare saponi indebolisce il rivestimento interno della cute. Quello che però fa precipitare la situazione è l’acqua della piscina: il cloro danneggia ulteriormente il condotto uditivo e con il sovraffollamento tipico del mese di agosto gli impianti di depurazione non ce la fanno con una conseguente dispersione dei batteri“.
Cosa fare quindi per combattere l’infezione? “Oggi le piscine sono molto controllate e non si corrono più i rischi di un tempo. Quindi, nonostante sia sempre bene scegliere strutture sicure, piuttosto che non mandare il bambino in piscina bisogna stare attenti ai sintomi iniziali“. In questo senso è importante distinguere “tra otite e tappo di cerume – osserva Farnetani – Il cerume è un detergente naturale prodotto dall’orecchio che con l’acqua, al mare o in piscina o sotto la doccia, si rigonfia e forma un tappo. Ma se col tappo di cerume il bambino prova solo un fastidio e non sente bene, con l’otite esterna prova anche dolore“.
In quest’ultimo caso basta istillare all’interno dell’orecchio gocce auricolari contenenti antibiotici. Se entro due giorni il dolore non diminuisce si deve consultare un medico perché sarà necessario assumere un antibiotico in sciroppo. Se il dolore si presenta una sola volta è sufficiente somministrare il paracetamolo in sciroppo o in supposta (ogni 4 ore agli stessi dosaggi impiegati per abbassare la febbre). Se il dolore all’orecchio viene più di una volta nell’arco di 48 ore – conclude in pediatra – si deve far visitare il bambino dal medico“.

Condividi