Milioni di persone hanno avuto l’opportunità di ammirare l’eclissi del 21 Gennaio 2019 è un evento da non perdere: la Luna si è trovata nel punto più vicino alla Terra (perigeo) ed è apparsa leggermente più grande e più luminosa (da qui il termine poco amato dagli astronomi “Superluna”) ed ha assunto la tipica colorazione rossastra.
Lo spettacolo della Superluna rossa è stato ammirato in America e nelle regioni occidentali dell’Africa e dell’Europa, Italia inclusa.
La Luna, in fase di plenilunio e alla minima distanza dalla Terra (357.344 km), si è trovata nel cono d’ombra creato dal nostro pianeta, che si interpone tra il satellite e il Sole.
L’allineamento Sole-Terra-Luna dà vita a un’eclissi lunare totale.
Il nostro satellite ha iniziato a velarsi alle 03:36, entrando nella zona di penombra; alle 04:33 è entrato nel cono d’ombra della Terra, per finire alle 05:41, quando l’eclissi è stata totale, regalandoci una Luna dal caratteristico colore rossastro. Il massimo del fenomeno è stato osservato alle 06:12. Alle 06:43 la Luna ha iniziato ad uscire dal cono d’ombra, pochi minuti prima di sprofondare sotto l’orizzonte, impedendoci di ammirare dall’Italia le ultime fasi dell’eclissi, che comunque sarebbero state invisibili per l’arrivo dell’alba.
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Quando sarà la prossima eclissi di Luna
Nel periodo 2001-2050 si hanno 21 eclissi totali di Luna visibili, di cui 10 interamente e 11 solo la fase di totalità ma non tutte le altre fasi. La prossima eclissi totale di Luna di cui sarà visibile tutta la fase di totalità avverrà tra 9 anni 11 mesi e 10 giorni (31 dicembre 2028). La prossima eclissi totale di Luna visibile in tutte le sue fasi avverrà tra 10 anni 10 mesi 29 giorni (20 dicembre 2029).
Cosa accade durante un’eclissi
Il moto della Luna – spiega Mauro Messerotti su Media INAF – determina la sua entrata nel cono di penombra della Terra nella fase iniziale dell’eclisse, e ciò corrisponde ad una lieve diminuzione dell’intensità della luce solare riflessa dalla superficie lunare, difficile da identificare ad occhio nudo. Quindi la Luna entra nel cono d’ombra della Terra, dando origine alla fase di eclissi parziale: progressivamente la luce del disco lunare diminuisce sensibilmente.
Quando la Luna si trova interamente all’interno del cono d’ombra, prosegue l’esperto, inizia la fase di eclissi totale: il disco lunare ha una luminosità molto più bassa e la luce riflessa acquisisce una colorazione bruno-rossastra, che dipende dalla colorazione che la luce solare assume attraversando gli strati al bordo esterno dell’atmosfera terrestre. La fase di eclisse totale dura per tutto il tempo in cui la Luna è completamente immersa nel cono d’ombra. Quando comincia ad uscirne l’eclissi è parziale, fino all’uscita dal cono d’ombra, che sancisce la fine dell’eclissi parziale e l’ingresso nel cono di penombra. L’uscita dal cono di penombra definisce la fine dell’eclissi, quando la Luna riacquista la luminosità originaria.
Cos’è un’eclissi lunare?
Un’eclissi lunare si verifica solo quando la Luna è in fase di plenilunio: un’eclissi lunare totale può verificarsi solo quando il Sole, la Terra e la Luna sono perfettamente allineati (altrimenti quel che ne risulta è un’eclissi parziale o nulla del tutto). Si possono avere perciò vari tipi di eclissi di Luna, a seconda che la Luna entri totalmente (eclissi totale) o parzialmente (eclissi parziale) nel cono d’ombra, totalmente o parzialmente nel cono di penombra (eclissi penombrale).
In genere l’intero evento richiede due ore. Il satellite transita completamente attraverso l’ombra della Terra ed attraversa prima la fase di penombra, poi di ombra e infine, nuovamente la penombra. E’ sicuramente il tipo di eclissi lunare più osservata e la fase più spettacolare è senza dubbio quella centrale.
Le eclissi lunari totali sono qualcosa di eccezionale. Da quando la Luna si è formata, circa 4,5 miliardi di anni fa, si va allontanando dal nostro pianeta (circa 4 centimetri l’anno). La posizione ora è perfetta: la sua distanza dalla Terra è tale che l’ombra di quest’ultima la ricopre completamente, ma delicatamente. Tra miliardi di anni non sarà più così.
Perché la Luna si tinge di rosso?
Il nostro satellite è venuto a trovarsi nel cono d’ombra creato dalla Terra, che si frappone tra il satellite e il Sole: questo allineamento Sole-Terra-Luna dà vita a un’eclissi lunare totale.
Spesso si sente parlare di “Luna rossa“, “Luna di Sangue” (“Blood Moon“) e ciò è dovuto al fatto che il satellite assume una particolare colorazione quando attraversa l’ombra proiettata dal nostro pianeta: ma perché diventa rossa e non viene semplicemente oscurata? Ce lo spiega la NASA: il fenomeno avviene perché l’atmosfera della Terra si estende oltre il pianeta e la luce solare la attraversa, raggiungendo la Luna, e “durante un’eclissi lunare totale, la luce solare che colpisce l’atmosfera viene assorbita e poi irradiata verso l’esterno. La luce blu è la più colpita. Ciò significa che l’atmosfera filtra la maggior parte della luce blu. Quel che rimane e la luce arancione e rossa.”
La luce che attraversa l’atmosfera in seguito raggiunge la Luna e viene riflessa poi verso la Terra. La colorazione può variare dal rosso, all’arancione al dorato: tutto dipende dalla presenza e variazione di acqua e particelle presenti nell’atmosfera, come anche dalla temperatura e umidità di questa.
Cos’è la Superluna?
Se la Luna percorresse un’orbita perfettamente circolare attorno alla Terra, la sua distanza dal nostro pianeta sarebbe costante, come anche il diametro apparente della Luna. Dato che però la Luna percorre un’orbita ellittica, ne consegue che non si troverà sempre alla stessa distanza dalla Terra, ma ad una distanza variabile tra un valore minimo (perigeo) a circa 356.410 km, ed un valore massimo (apogeo) a circa 406.740 km. All’apogeo la Luna apparirà leggermente più piccola rispetto a quando si trova al perigeo. La differenza tra i punti di massimo e minimo è di circa 50.000 chilometri, abbastanza per farla apparire in media del 14% più grande e del 30% più luminosa al perigeo. Si tratta di un normale fenomeno dovuto al fatto che la Luna si trova alla minima distanza dalla Terra, un fenomeno ciclico e non raro ma comunque suggestivo.
La Superluna e la definizione di Richard Nolle
Il termine Superluna, coniato da Richard Nolle (astrologo), indica dal punto di vista scientifico semplicemente il perigeo lunare. Nolle ha definito la Superluna un “novilunio o plenilunio che si verifica quando la Luna si trova al o vicino (entro il 90% del) punto di minima distanza dalla Terra in una data orbita,” (cioè a 361.836 km di distanza) sicché, in base a questa definizione, si verificano tra 4 e 6 Superlune ogni anno in media.
Tra miti e teorie del complotto
L’eclissi della “Superluna di Sangue“ solleva sempre grandi discussioni sul satellite naturale della Terra, le quali molto spesso coinvolgono una serie di miti.
Alcuni di questi sono semplicemente malintesi, altri sono frutto delle c.d. teorie del complotto. Ecco alcuni esempi:
- “La Superluna annuncia la fine del mondo” – L’eclissi della “Superluna di Sangue”, come tutti gli eventi astronomici incomprensibili per il tempo, nel corso dei secoli è stata considerata cattivo presagio, un evento che faceva presagire la fine del mondo.
Nel corso della storia, gli esseri umani hanno attribuito agli eventi cosmici vari significati, tra segni di sventura o segni divini. Quel che accadrà il 21 gennaio è il risultato di dinamiche orbitali e geometria, nulla a che fare con il sovrannaturale o la fine del mondo. - “La Luna è più grande al suo sorgere” – Spesso si sente parlare delle dimensioni della Luna al suo sorgere, in particolare il fatto che questa sembri essere più vicina alla Terra, cosa che la renderebbe ai nostri occhi più grande. E’ vero che la distanza Terra-Luna varia in base al suo percorso orbitale, ma le differenze non sono significative durante un singolo percorso in cielo. Ad ogni modo, la Luna sembra più grande nel momento in cui sorge all’orizzonte in virtù di un effetto detto “Illusione di Ponzo“: la mente umana valuta le dimensioni di un oggetto in base allo sfondo ed il nostro cervello è abituato a pensare che ciò che si trova all’orizzonte sia molto distante da noi, ecco perché ci fa credere che la Luna debba essere più grande e quindi più vicina. La Luna percorre un’orbita ellittica e la distanza dalla Terra varia tra un valore minimo (perigeo) a circa 356.410 km, ed un valore massimo (apogeo) a circa 406.740 km. Il 21 gennaio il satellite si troverà proprio all’apogeo e per questo apparirà il 14% più grande e il 30% più luminoso rispetto a quando si trova all’apogeo.
- “La Luna ha un lato oscuro” – Durante il percorso della Luna attorno alla Terra, il satellite rivolge al nostro pianeta solo un emisfero: questo fatto ha portato a denominare l’altro “lato oscuro“, appellativo reso popolare tra l’altro dall’album dei Pink Floyd del 1973. Ora, durante il novilunio, quando la superficie del corpo celeste rivolta alla Terra è a noi invisibile, l’emisfero “oscuro” è rivolto invece verso il Sole. Perciò sarebbe meglio riferirsi al “lato oscuro” come al “lato posteriore” o “lontano”.
- “La Luna non ha gravità” – Vedere gli astronauti rimbalzare sulla Luna porta a pensare che questa non abbia gravità: al contrario, tutto ciò che ha una massa ha anche una gravità, e la forza di quest’ultima è determinata dalla prima. La Luna ha dimensioni molto più ridotte della Terra, tanto che gli astronauti che l’hanno esplorata hanno avvertito il 17% della gravità percepita sul nostro pianeta.
- “L’uomo non è mai andato sulla Luna” – E’ il mito più comune e popolare: chi sostiene questa “teoria del complotto” spesso argomenta l’assunto col fatto che la tecnologia necessaria per raggiungere il satellite in quegli anni ancora non era tanto avanzata da consentire un viaggio del genere. Gli scienziati in questi casi sottolineano come le rocce lunari portate a terra differiscano in modo sostanziale da quelle tipicamente terrestri, senza contare che le moderne missioni lunari hanno fornito nuove prove della missione storica (ad esempio LRO ha fotografato sia le impronte che la bandiera lasciate sul suolo lunare).
Una notte magica carica di simboli, sogni e metafore
Gli eventi astronomici hanno da sempre ispirato la fantasia dell’uomo: la Luna richiama simboli, sogni, raccontati in storie, poesie e canzoni.
Tra i tanti artisti ad essere ispirati dal satellite naturale ricordiamo i Pink Floyd: con “The dark Side of the Moon” hanno usato la Luna come metafora del loro modo di vedere le cose.
Oltre le metafore, la Luna e l’eclissi sono da sempre state associate all’amore: come dimenticare Lady Hawke e il suo cavaliere che si ritrovano grazie a un’eclissi?
Michelangelo Antonioni con il suo “Eclisse” ha usato la metafora del lento e progressivo raffreddamento di un amore fino ad arrivare all’addio.
Roberto Murolo si rivolge alla “Luna Rossa”, alla ricerca della sua amata.
Altra canzone simbolica è “Total eclipse of the hearth” di Bonny Tyler.
Un motivo in più per rivolgere gli occhi al cielo, per sognare, durante un raro e magico fenomeno cosmico.