La Russia ha aperto un’inchiesta penale in merito a quanto avvenuto alla capsula Soyuz, costretta a rientrare sulla Terra per un guasto. L’indagine, ha riferito una commissione messa in piedi appositamente, ha l’obiettivo di accertare eventuali violazioni delle regole di sicurezza nella costruzione del veicolo. Gli astronauti Nick Hauge e Aleksei Ovchinin sono decollati come previsto alle 8:40 GMT di oggi, 11 ottobre, da Baikonur, in Kazakistan, diretti verso la Stazione Spaziale Internazionale, ma 123 secondi dopo il decollo si è verificato un malfunzionamento del sistema di separazione di uno dei booster del primo stadio del velivolo, che ha automaticamente sganciato la capsula di emergenza.
L’atterraggio di emergenza ha riportato i due astronauti, uno americano e l’altro russo, sulla Terra con un angolo più acuto del normale, atterrando circa 20 km a est della città di Dzhezkazgan. I due astronauti hanno subito una forza gravitazionale più alta del normale nella “discesa balistica” (ossia impiegando la sola forza di gravità) della capsula di emergenza, ma sono riusciti ad atterrare in sicurezza nelle steppe del Kazakistan. Le squadre di soccorso sono state mobilitate immediatamente e alcuni paracadutisti sono stati trasportati in aereo sul sito per contribuire agli sforzi di recupero.
Le autorità americane e russe riportano che i due stanno bene e che sono in viaggio verso Mosca, da dove dovrebbero far ritorno alla Città delle Stelle, il centro di addestramento aerospaziale fuori dalla capitale. La NASA ha postato delle foto dei due astronauti mentre si sottoponevano ad un check-up medico presso l’aeroporto di Dzhezkazgan. In una delle foto, Hague sorride e in un’altra è seduto vicino Dmitry Rogozin, capo dell’agenzia spaziale russa, come potete vedere nelle foto della gallery a corredo dell’articolo.
“Grazie a Dio gli astronauti sono vivi. È un bene che il sistema di sicurezza abbia funzionato nel modo giusto”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, commentando l’incidente. Si trattava della prima missione spaziale per Hauge, che si è unito al corpo di astronauti della NASA nel 2013. Ovchinin, invece, ha trascorso 6 mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale nel 2016. I controllori della missione hanno tenuto al corrente della situazione i 3 astronauti attualmente a bordo dell’avamposto spaziale: il comandante Alexander Gerst, dell’Agenzia Spaziale Europea, l’americana Serena M. Aunon-Chancellor e il russo Sergey Prokopyev. Al momento non ci sono informazioni sul fatto che l’equipaggio possa dover estendere la sua missione di 6 mesi, ma le due “passeggiate spaziali” pianificate per questo mese, a cui Hague avrebbe dovuto prendere parte, sono state cancellate.
Il Primo Ministro Yuri Borisov ha dichiarato che la Russia ha sospeso tutti i lanci con equipaggio in attesa delle indagini sulle cause dell’incidente che avrebbe potuto avere gravissime conseguenze, facendo sapere che il Paese condividerà tutte le informazioni rilevanti con gli USA. Le relazioni tra Washington e Mosca sono precipitate ai minimi storici della Guerra Fredda dopo la crisi in Ucraina, la guerra in Siria e le accuse di intrusione russa nelle elezioni presidenziali americane del 2016, ma i due Paesi hanno deciso di mantenere la cooperazione nello spazio.
Quello di oggi è stato solo l’ultimo di una recente serie di problemi per il programma spaziale russo utilizzato dagli USA per trasportare i suoi astronauti sulla ISS. L’incidente di oggi segna il primo fallimento di un lancio con equipaggio dal settembre del 1983, quando un veicolo Soyuz esplose sulla piattaforma di lancio. Gli astronauti sovietici, Vladimir Titov e Gennady Strekalov, si sganciarono e atterrarono in sicurezza vicino alla piattaforma dopo l’esplosione. La Soyuz è attualmente l’unico veicolo per trasportare astronauti sulla ISS dopo il ritiro della flotta shuttle degli USA, ma nei prossimi anni la Russia potrebbe perdere questo monopolio con l’arrivo delle capsule Dragon v2 di SpaceX e Starliner di Boeing.
Inoltre, nonostante una buona reputazione creata in passato per quanto riguarda l’affidabilità, la serie di lanci falliti degli ultimi anni ha messo in dubbio l’abilità russa di mantenere gli stessi standard di costruzione elevati. I difetti trovati sui razzi Proton e Soyuz nel 2016 sono stati ricondotti ad errori di costruzione all’impianto di Voronezh. Roscosmos ha inviato indietro alle linee di produzione oltre 70 motori per sostituire i componenti, una mossa che ha provocato uno stop di un anno nei lanci di Proton, colpendo duramente la nicchia russa del mercato globale per i lanci di satelliti commerciali. Lo scorso agosto, l’equipaggio dell’ISS ha rilevato un foro nella capsula Soyuz agganciata all’avamposto che ha causato una breve perdita di pressione prima della sua riparazione. Rogozin ha suscitato grande preoccupazione sostenendo che la perdita fosse un foro praticato intenzionalmente durante la produzione o addirittura in orbita.