“Quello che facciamo sulla Stazione Spaziale Internazionale è per la Terra, per l’umanità. Lavorare sull’avamposto orbitale è l’unico modo per capire di quali conoscenze scientifiche e di quali tecnologie abbiamo bisogno per poterci spingere oltre”, sostiene Luca Parmitano. E “Oltre” (in inglese “Beyond”) è il nome della missione per la quale partirà oggi, 20 luglio, alle 18:28 (ora italiana) da Baikonur, in Kazakistan. Sarà la seconda missione sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per Luca Parmitano, astronauta dell’ESA e tenente colonnello dell’Aeronautica Militare, dopo la missione Volare del 2013. Con “Beyond”, Parmitano diventerà il primo comandante italiano e il terzo europeo dell’ISS. Nella gallery scorrevole in alto a corredo dell’articolo, un’infografica sulla missione Beyond.
L’ESA spiega che i colleghi descrivono Luca Parmitano come una persona molto concentrata sugli obiettivi ed equilibrata, sempre pronta a reagire rapidamente e con spiccate doti di leadership. Luca affronta serenamente le difficoltà e cerca costantemente nuove sfide. Parmitano è stato il primo astronauta europeo a raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale in meno di sei ore. Sebbene adesso questa sia la durata standard dei voli delle navicelle Soyuz, nel 2013 arrivare al rendezvous nello stesso giorno della partenza significava viaggiare otto volte più veloci rispetto alle missioni normali. Durante il suo primo soggiorno in orbita, Luca ha svolto oltre 40 esperimenti scientifici, molti dei quali sono ancora in corso. Inoltre, ha dimostrato la sua freddezza affrontando un’emergenza potenzialmente letale durante la sua seconda passeggiata spaziale. Quando l’acqua ha iniziato ad accumularsi all’interno del suo casco, Luca è stato costretto a rientrare nella camera di equilibrio con la massima rapidità. Parmitano ha portato a termine questa difficile operazione rimanendo sempre perfettamente calmo. Beyond La seconda missione nello spazio di Luca si chiama ‘Beyond’, un termine scelto per indicare il nostro desiderio di esplorare l’universo, di guardare ben oltre il nostro pianeta e di ampliare le nostre conoscenze. “Il bello di essere al comando della Stazione Spaziale è che non dovrò fare la babysitter per i miei colleghi. Quando sei il comandante delle persone più qualificate sulla Terra e nello spazio, il tuo compito è quello del facilitatore”. Luca condividerà il viaggio nella capsula Soyuz con il cosmonauta russo Alexander Skvortsov e l’astronauta della NASA Andrew Morgan.
Stazione Spaziale Internazionale
La Stazione Spaziale Internazionale è un brillante esempio di cooperazione estesa, che vede Europa, Stati Uniti, Russia, Giappone e Canada impegnati in una delle più vaste partnership nella storia della scienza. La Stazione è una delle più grandiose opere di ingegneria mai realizzate dall’uomo e dimostra che è possibile vivere per lunghi periodi lontano dalla Terra. I risultati relativi agli effetti dei lunghi soggiorni in orbita ci insegnano come gestire i rischi legati alle future missioni umane nello spazio. Da oltre due decenni, la ISS riunisce l’umanità in un progetto comune di vita e lavoro nello spazio.
La Stazione Spaziale Internazionale vola a un’altitudine di circa 400 km dalla Terra; compie un’orbita intorno al pianeta ogni 90 minuti, cioè viaggia a una velocità 30 volte superiore a quella di un Jumbo jet; appare come una stella in movimento così luminosa da essere visibile a occhio nudo da diversi punti sulla Terra; è più grande di un appartamento di sei stanze ed è dotata di due bagni e di attrezzature per il fitness; è stata costruita e mantenuta in efficienza grazie a 200 missioni.
Razzo Soyuz
Sulla ISS, Parmitano arriverà a bordo del razzo Soyuz. Quattro propulsori, ognuno della lunghezza di 20 metri circa e caricato con 225 tonnellate di carburante e ossigeno liquido, forniranno la spinta al veicolo che trasporterà Luca Parmitano tra le stelle. Dopo meno di 10 minuti di volo e a una velocità di circa 25.000 km/h, la Soyuz inizierà a orbitare intorno alla Terra e Luca inizierà a galleggiare in condizioni di ‘assenza di peso’. I razzi Soyuz vengono utilizzati da oltre mezzo secolo per lanciare in orbita veicoli spaziali con equipaggio e satelliti. Sono i lanciatori più utilizzati al mondo. La navicella porta lo stesso nome del suo lanciatore (Soyuz significa ‘unione’) e attualmente è l’unico mezzo a disposizione degli astronauti per raggiungere e lasciare la Stazione Spaziale Internazionale.