Uragano Irma, catastrofe senza precedenti sui Caraibi: “isole intere spazzate via, 37 milioni di persone a rischio”. Maxi blackout lascia Porto Rico al buio

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L’Uragano Irma sta devastando i Caraibi: da oltre 24 ore sta flagellando le isole più nord/orientali dell’arcipelago con venti a 300km/h, come non era mai successo prima nella storia. L’Uragano, infatti, è ancora di 5ª categoria, la più alta della scala Saffir-Simpson. Le notizie che arrivano dalle isole (quasi tutti possedimenti europei o comunque ex colonie) sono drammatiche, e molto frammentarie a causa della difficoltà nelle comunicazioni. Molti isolotti sarebbero stati letteralmente spazzati via, e sommersi dall’acqua dell’oceano. Ci sono, purtroppo, anche le prime vittime accertate: “almeno due morti e due feriti gravi” nelle isole di Saint Martin e San Barthelemy, secondo un dispaccio diramato dal Governo francese. Ma è soltanto un primo bilancio molto parziale. Il presidente transalpino Emmanuel Macron, dopo aver partecipato alla cellula di crisi al ministero dell’Interno ha indicato che “i danni materiali sono considerevoli e che il bilancio sarà duro e crudele“. Dalla Gran Bretagna hanno fatto sapere di aver inviato una nave della marina nelle zone dell’uragano mentre una squadra dell’Onu è stata attivata nell’isola caraibica delle Barbados e altre sono pronte a partire. Le Nazioni Unite hanno stimato che l’uragano colpirà complessivamente 37 milioni di persone. L’Uragano, dopo il landfall della scorsa notte a Barbuda, ha devastato diverse isole nei Carabi nordorientali, tra cui St. Martin (dove Donald Trump ha una villa di lusso), Saint Barthelemy, Anguilla. Tra le vittime, un incauto surfista, il sedicenne Zander Venezia, che voleva sfidare le onde e si è schiantato sugli scogli dell’isola di Barbados.

Intanto nelle ultime ore la tempesta è arrivata su Porto Rico, possedimento statunitense, dove da quasi un secolo non arrivava un uragano di 5ª categoria. “L’occhio dell’uragano dovrebbe passare molto vicino a nord di Porto Rico“, sottolineano le autorità locali, precisando che Irma porterà forti piogge ed inondazioni. “L’ultimo uragano con una forza simile che si ricordi è ‘San Felipe’, nel 1928“, ha sottolineato il Servizio nazionale di meteorologia, ricordando che le raffiche di vento di Irma provocheranno effetti mai visti negli ultimi 100 anni, periodo in cui l’isola s’è sviluppata moltissimo. Un vasto blackout ha interessato la zona settentrionale dell’isola, dove 300.000 utenze sono rimaste senza luce e corrente elettrica. Circa 1.000 persone si trovano nei rifugi allestiti negli ultimi giorni, ma nell’isola i residenti sono quasi 4 milioni e c’è grande preoccupazione sul loro destino. Il governatore dell’isola, Ricardo Rossellò, ha confermato il vasto blackout che riguarda circa il 20% degli abbonati alla compagnia elettrica portoricana.

Dopo Porto Rico, l’uragano Irma colpirà anche la Repubblica Dominicana, Haiti, Bahamas, Cuba e, entro il fine settimana, la Florida meridionale, con un possibile rimbalzo anche nella Carolina del sud e del nord. Entro giovedì dovrebbe raggiungere anche le isole Turks e Caicos (dipendenza d’oltremare del Regno Unito) e le Bahamas. Gli Stati Uniti d’America sono in allarme per la Florida, tra sabato e domenica, e il resto del Paese (area sud/orientale) nei primi giorni della prossima settimana. Intanto in serata è stato dichiarato lo “stato di emergenza” anche in alcune province di Cuba e nella statunitense Carolina del Nord mentre nelle sole isole Keys della Florida sono già state evacuate 25.000 persone. Prime evacuazioni anche nell’estremità meridionale della Florida, dalla popolatissima area di Miami all’arcipelago turistico di Key West, cittadina dove visse anche Ernest Hemingway. L’aeroporto locale ha già chiuso. A breve lo faranno anche le scuole e gli uffici pubblici. Sospese o rimandate tutte le competizioni sportive all’aperto. Anche due centrali nucleari della Florida si preparano per l’eventuale chiusura se Irma dovesse conservare la traiettoria prevista abbattendosi nel fine settimana sulle Florida Keys, l’arcipelago di Key West, a sud del Sunshine State. Lo rende noto la Nuclear Regulatory Commission. Al momento sono in corso controlli di sicurezza agli impianti di Turkey Point, a sud di Miami, e di St. Lucie, lungo la costa orientale. Sospesi molti collegamenti aerei con i principali scali dello stato del sole dove il governatore, Rick Scott, ha già mobilitato mille uomini della Guardia Nazionale mentre altri 7.000 prenderanno servizio venerdì. “Irma – ha avvertito Scott – è piu potente di Andrew”, il secondo uragano più distruttivo della storia Usa che colpì la Florida nel 1992. Andrew è stato il secondo uragano più distruttivo nella storia degli Stati Uniti (65 morti), e l’ultimo di tre uragani di Categoria 5 che hanno colpito gli Stati Uniti nel XX secolo dopo l’uragano del Labor Day nel 1935 e l’uragano Camille nel 1969. Devastò il nordovest delle Bahamas, la Florida meridionale a Homestead (sud di Miami) e il sudovest della Louisiana, causando danni per circa 25 miliardi di dollari odierni, la cifra più alta prima di Katrina nel 2005 e di Harvey nei giorni scorsi.

Secondo gli esperti, Irma potrebbe diventare l’Uragano più violento di sempre. Donald Trump ha già dichiarato lo stato di emergenza per Porto Rico, Isole Vergini Usa e Florida, mentre la Camera ha approvato quasi all’unanimità un primo pacchetto di aiuti da 7,9 miliardi di dollari per il recente uragano Harvey in Texas dove sono morte 60 persone e i danni sono ingentissimi. Il presidente rassicura i cittadini garantendo che lui e il suo team stanno monitorando ora quello che sembra essere “il maggiore uragano mai registrato nell’Atlantico”. Dopo che la sua amministrazione ha superato con Harvey il primo test nella gestione di una calamità naturale, il tycoon non può permettersi di inciampare in Florida, dove peraltro c’e’ anche la sua residenza di Mar-a-Lago, la “Casa Bianca d’inverno’. Rick Scott, il governatore del Sunshine State, ha lanciato un appello a rispettare gli ordini di evacuazione e a farlo “rapidamente”, mobilitando subito mille uomini della Guardia nazionale e richiamandone in servizio 7000 per venerdì.

A confermare la potenza di Irma e’ Kerry Emanuel, un esperto di uragani del Mit, secondo cui l’uragano possiede circa 7000 miliardi di watt, circa due volte l’energia di tutte le bombe usate nella seconda guerra mondiale.

E se la rotta del volo di Papa Francesco verso la Colombia è stata deviata per evitare l’uragano, c’è anche chi, come il miliardario fondatore della Virgin Richard Branson, si è barricato nella sua villa per vivere l’atmosfera “inquietante ma stupenda” dell’arrivo di Irma, prevedendo di consumare parte della sua ricca cantina di vini.

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